questa pagina contiene alcune notizie a carattere divulgativo di alcune patologie che si presentano frequentemente negli animali da compagnia: non essendo un trattato scientifico completo si invitano i visitatori del sito ad approfondire le notizie qui riportate presso il proprio veterinario di fiducia
 
Lesioni ai denti
Lussazioni dentali
Fratture mandibolari e mascellari
Articolazione temporomandibolare (TMJ)
Lesioni da arma da fuoco
Lesioni “da volo” nel gatto
Frattura del processo zigomatico
Frattura del processo coronoideo
I tessuti duri del dente (smalto e dentina), a differenza del tessuto osseo, non hanno la capacità di cicatrizzare. Per questa ragione, gli interventi di riparazione devono essere concepiti per durare il più a lungo possibile nel tempo.
La polpa dentale è, invece, un tessuto che ha ampie possibilità di reagire ai traumi, ma è anche un tessuto delicato e fisicamente costretto nell’angusto spazio della camera pulpare: il processo di guarigione, richiamando cellule e liquidi, provoca generalmente una compressione sufficiente ad uccidere le cellule della polpa, prima che questo accada, gli interventi terapeutici volti riparare i danni pulpari devono essere eseguiti a breve distanza dall’evento traumatico, e controllando nel tempo, sia clinicamente che radiologicamente, i risultati della terapia.
Le fratture dentali si possono presentare con diversi gradi di severità: le Infrazioni dello smalto e le tratture coronali non complicate (lesioni della corona senza esposizione della polpa) possono essere risolte con una otturazione
Le fratture coronali complicate (lesioni della corona con esposizione della polpa) prevedono un’accurata scelta del trattamento che deve essere fatta caso per caso basandosi sull’età del soggetto, la sua taglia, ecc.
Ad esempio, nei cani giovani, di taglia media e grande con fratture recenti (entro le 24-48 ore), è possibile mantenere la vitalità del dente (pulpotomia vitale), mentre negli altri casi è meglio prendere in considerazione la terapia canalare (devitalizzazione) o addirittura l’estrazione
Le fratture corono-radicali complicate (lesioni della corona con esposizione della polpa) condannano sempre il dente all’estrazione, mentre le fratture corono-radicali non complicate (lesioni della corona senza esposizione della polpa) a volte permettono un trattamento conservativo.
Le fratture della radice devono essere indagate radiologicamente e spesso devono essere risolte con l’estrazione dell’elemento dentale
frattura corono-radicale complicata
frattura corono-radicale non complicata
Le fratture mandibolari e mascellari non devono essere considerate una pertinenza ortopedica, anzi, il fatto che queste ossa forniscono il sostegno ai denti, ospitando le radici dentali, delega  il dentista veterinario a preservare l’integrità dei denti durante la riparazione del danno osseo.

I tradizionali metodi di osteosintesi, quando vengono applicati alle ossa mandibolari e mascellari, danno solitamente esiti scadenti o addirittura disastrosi:

 I chiodi centromidollari sono praticamente inutilizzabili perché la loro applicazione distruggerebbe gran parte delle radici dentali e, se anche questo non avviene, compromette comunque la circolazione ematica a livello locale)
 L’applicazione di placche e viti invece comporta una probabilità elevatissima di perforare una o più radici.

L’utilizzo di metodi alternativi quali resine, cerchiaggi, museruole, ecc. garantiscono una rapida ripresa della funzionalità del cavo orale e, contemporaneamente, viene inferto un danno minimo ai denti.
Frattura mandibolare trattata con resina armata
Frattura mascellare trattata con resina semplice
Alcune fratture non sono di facile individuazione e, spesso, devono essere indagate con indagine radiografica o con l’uso della tomografia computerizzata
Le patologie che più frequentemente riscontriamo a carico della TNJ sono:

 lussazioni
 anchilosi (traumi pregressi, O.C.M. nel giovane West Highland White Terrier, iperparatiroidismo, infezioni, otiti, ecc.)
 fratture del condilo
 fratture della cavità glenoidea
 displasia articolare (lussazione ricorrente del Bassethound) 
 alterazioni al menisco
lussazione ricorrente del Bassethound
In questi casi, dopo la riduzione della lussazione,  è consigliata l’applicazione di una museruola per almeno una settimana, lo scopo è quello di limitare la possibilità di recidiva. La museruola viene tolta solo per mangiare e per bere.
Le armi da fuoco provocano fratture gravissime ai tessuti duri (ossa e denti) e danni spesso irreparabili ai tessuti molli, il trattamento di questi traumi deve essere valutato caso per caso
oltre 120 giorni di cure ....
oltre 120 giorni di cure ....
Il gatto è un animale molto agile e atletico in grado di affrontare percorsi estremamente arditi, questo lo porta spesso in situazioni di pericolo durante le quali può cadere da altezze considerevoli, spesso non riporta danni significativi, ma a volte può incorrere in seri danni agli arti anteriori, che tentano di attutire la caduta, o al cavo orale che impatta sul terreno.
I danni che più di frequente può riportare al cavo orale sono:

 Diastasi della sinfisi mandibolare associata o meno ad altre lesioni
 Lesioni ai tessuti molli (guance, mento, ecc.)
 Lesioni all’articolazione temporomandibolare
 Lesioni al palato
 Fratture mandibolari e mascellari
 Fratture agli arti anteriori
Le lesioni al cavo orale sono spesso accompagnate da trauma cranico che deve essere valutato prima di procedere al trattamento delle lesioni del cavo orale

Diastasi della sinfisi mandibolare

Diastasi della sinfisi mandibolare

Le fratture mandibolari nel gatto sono spesso di difficile gestione, sia per difficoltà tecniche legate alla conformazione anatomica della bocca che per la gestione del paziente durante il periodo post-operatorio
Le lesioni al palato vanno affrontate non appena il paziente è stabile e, quindi, anestetizzabile:
è importante cercare di risolvere i difetti del palato già durante il primo intervento chirurgico, interventi tardivi o revisioni chirurgiche in genere portano a risultati deludenti.
Le lesioni ai tessuti parodontali possono essere suddivise in lussazioni 

Concussione e sublussazione
Intrusione: forzatura del dente all’interno dell’alveolo
Estrusione: forzatura del dente fuori dall’alveolo
Lussazione in varie direzioni

La separazione del dente dall’alveolo prende invece il nome di :Avulsione


è possibile riposizionare i denti che hanno subito lussazione ed è anche possibile reimpiantare denti che sono stati avulsi completamente dall’alveolo, l’esito di questi tentativi di salvataggio, oltre che legati alla tecnica impiegata sono strettamente dipendenti dalla rapidità con cui il proprietario sottopone il proprio animale all’attenzione del veterinario,
L’alveolo non va toccato  e nemmeno medicato, tentativi di reinserimento del dente avulso vanno eseguiti in anestesia generale dal veterinario.
Il dente avulso, va immediatamente raccolto afferrandolo per la corona (non per la radice) e immerso in latte parzialmente scremato senza maneggiare o tentare di ripulire la radice.
Il veterinario provvederà a valutare la possibilità di reinserimento del dente avulso e la metodologia più idonea alla sua stabilizzazione
Quando la stabilizzazione del dente sarà definitiva il veterinario provvederà ad informarvi sul proseguimento della terapia e sui controlli necessari per far si che l’attecchimento del dente abbia successo
Avulsione dentale: alcuni consigli

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